PORZIONI: 4
PREPARAZIONE: 180 MINUTI
COTTURA: 15 MINUTI
Ingredienti
- Farina Manitoba 600 g
- Lievito di birra fresco 25 g
- Acqua tiepida 400 ml
- Olio extra vergine d’oliva 140 ml
- Malto 5 g
- Sale fino 15 g
- Sale grosso qb
Preparazione
- Sciogliete il lievito di birra fresco in 50 ml di acqua.
- Versate la restante acqua nella planetaria, scioglieteci dentro il sale. Aggiungete il malto e 20 g di olio.
- Aggiungete al composto liquido metà della farina passata al setaccio, mescolando di tanto in tanto.
- Aggiungete il lievito e il resto della farina.
- Quando avete aggiunto tutta la farina impastate fino ad ottenere un composto omogeneo.
- Versate 50 g di olio sulla teglia che userete per infornare la focaccia, ponete l’impasto nella teglia dandogli una forma quadrata, senza ricoprirne tutta la superfice e lasciatela di uno spessore di circa 2 o 3 cm. Oliate anche la parte sopra dell’impasto e lasciate lievitare per almeno un’ora e mezza ad una temperature di circa 30°.
- Finita la prima lievitazione stendete l’impasto con le mani ricoprendo tutta la superficie della teglia e spennellate ancora l’impasto con olio. Lasciate riposare per altri 30 minuti.
- Trascorsi i 30 minuti pressate l’impasto con i polpastrelli in modo da creare dei solchi profondi. Irrorate il tutto con abbondante olio d’oliva e lasciate lievitare per altri 30 minuti.
- Preriscaldate il forno a 200°, spruzzate l’impasto con acqua tiepida, cospargete con il sale grosso ed infornate per 15 minuti. Una volta pronta la focaccia lasciarla intiepidire su una griglia. Gustate a piacere.
Curiosità
L’erbazzone reggiano viene anche chiamato scarpazzone ed è una torta salata dalle umili origini che pare risalga addirittura ai tempi dell’ Impero Romano. I Romani infatti usavano preparare un impasto di erbe commestibili, formaggio, olio d’oliva e sale che spalmavano sul pane; gli stessi ingredienti di base dell’erbazzone.
In tempi più recenti l’erbazzone si preparava con gli avanzi di cucina e si usava la parte bianca della bietola. Oggi si possono trovare diverse varianti della ricetta come ad esempio quella senza involucro superiore o quella con l’aggiunta del riso.